Video Mobile

Video mobile: la Francia si muove verso il mobile journalism

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Il video mobile transalpino è a Video Mobile 2017.

Sta andando in scena in queste ore “Video Mobile 2017”, primo evento, promosso da Samsa, un’iniziativa sulla quale puoi trovare informazioni qui. I massimi esponenti del mojo francese, ma anche internazionale, si sono dati appuntamento oggi a Parigi, nel prestigioso proscenio dell’ambasciata di Romania, per dare vita a una conferenza-evento che ha sviluppato diversi temi del mondo del video mobile e ha regalato diversi spunti a chi l’ha voluta seguire attraverso il web. Dai saluti ai presenti di Glen Mulcahy, numero uno di MojoCon Ireland e ispiratore di Philippe Couve, fondatore dell’iniziativa, in poi si è visto un susseguirsi stimolante di spunti e riflessioni per il pubblico e per chi seguiva il flusso di informazioni sui social.

Dopo una mattinata passata a fare l’introduzione a questo mondo, le relazioni e gli interventi si sono fatti più profondi con una disamina delle differenze tra mondo Android e mondo iOS, ma anche con alcuni casi di best practises nel mobile journalism raccontate da Catalina Albeanu di journalism.co.uk. Il centro della mattinata è andato ruotando attorno a quella che sembra una app evoluta e dirompente nel mercato delle applicazioni di editing per smartphone lato Apple.

City Producer, un altro passo avanti

Di cosa sto parlando? Sto parlando di City Producer, una app francese che ha le caratteristiche elencate qui. Pare un lavoro ben fatto, almeno a una prima lettura delle informazioni. Piste multiple sia di audio, sia di video, lavorazione dell’immagine, velocità d’esecuzione sono solo tre delle caratteristiche di questo novo prodotto sul mercato del montaggio via telefonini. E’ un prodotto ancora in fase di lancio e non disponibile al mercato per il momento, ma sul sito ci sono tutti gli aggiornamenti sul lavoro che i tecnici dell’azienda stanno svolgendo. Si parla di City Producer come un ecosistema di produzione che può integrarsi perfettamente con i sistemi di produzione di qualsiasi newsroom e fra le sue qualità più innovative spicca la possibilità di esportare in file assimilabili da Final Cut Pro.

Le produzioni live

Nel mondo del mobile journalism e del video mobile uno degli argomenti più trattati è il live. La seconda parte della mattinata, infatti. è stata dedicata alle produzioni in diretta e alle armi a disposizione dei giornalisti. Al centro del dibattito il contenuto, con l’esigenza, riscontrata da più parti, di realizzare contenuti peculiari per distinguersi dalla massa dei miliardi di video che vengono prodotti ogni giorno e sparati dalle piattaforme. Fra gli argomenti più interessanti anche per quelli che, come te e me, fanno i freelance, anche il cambiamento delle redazioni che stanno curvando sempre di più verso una formazione da “mojo first”.  Interessante a questo proposito l’intervista post-prolusione di Laurent Keller, direttore della televisione svizzera Leman Bleu. Eccola.

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Leman Bleu è una delle televisioni che in Europa è diventata più “mobile” di tante altre. Keller lo dice, è soprattutto per motivi di leggerezza e di velocità, ma anche di potenzialità e di linguaggio che il suo broadcast è diventato mojo nella sua quasi totalità.

La discesa verso il pomeriggio è stata resa più interessante da una prolusione di Alexis Delahousse, direttore di BMF Paris, una delle tv parigine più agili e veloci, autrice di diversi scoop giornalistici ai tempi dell’attentato di Charlie Hebdo e della strage del Bataclan. La chiusura della giornata avverrà verso le 18 con una riflessione sui video a 360 gradi e sulla loro modalità di produzione in seno al linguaggio giornalistico, con Thomas Seymat di Euronews  e Nicolas Becquet de l’Echo (Belgio). Fra gli interventi anche uno sull’essere freelance al tempo del mobile journalism, uno status professionale che viene definito come una grande opportunità: dappertutto, tranne in Italia.

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