Mobile World Congress 2017

Mobile World Congress fra 5G, super slow motion e due big

Mobile World Congress: un’edizione interessante.

Quella che si chiude il 2 marzo del 2017 a Barcellona è un’edizione del Mobile World Congress assolutamente interessante per chi fa mobile journalism e mobile videomaking. All’appuntamento europeo della tecnologia mobile, dopo il Ces di Las Vegas sotto tono, si sono scatenate almeno un paio di compagnie, la LG e la Huawei, ma sono state portate alla luce alcune novità che possono cambiare il gioco del mobile journalism per sempre. Ecco di cosa si tratta.

Il 5G sta arrivando

Il momento in cui il mojo diventerà un linguaggio predominante della produzione giornalistica è, praticamente, domani mattina. L’International Telcommunication Union (ITU), l’ente mondiale che si occupa della regolamentazione delle telecomunicazioni ha messo le carte sul tavolo per quanto riguarda la prossima generazione di connessione internet mobile e ha fatto vedere molto chiaramente di che cosa sarà fatto il nostro futuro.

Il 5G, secondo la GSMA, associazione che unisce le più grandi aziende della telefonia mobile, la quale ha diffuso a Barcellona uno studio dal titolo eloquente “The 5G era: Age of boundless connectivity and intelligent automation”, avrà caratteristiche stravolgenti rispetto alla velocità di connessione telefonica a internet che abbiamo ora. Le promesse sono quelle di  10 Gbit/s  che, detta in soldoni, faranno andare la nostra possibilità di condividere file su internet a una velocità centinaia di volte superiore a quella dell’odierno 4G (200 volte più veloce garantite).

La connessione sarà stabilissima grazie al fatto che una cella potrà servire un milione di apparecchi collegati ogni chilometro quadrato e si potrà utilizzare anche mentre ci si sposta fino a una velocità di 500 km orari. Ti potrai scordare, quindi, quegli allucinanti viaggi sul Milano-Roma in cui ci metti 15 minuti a mandare una mail. Sempre che tu ci riesca. I video in 4k ultra hd, la Internet of things, tutta una serie di processi di automazione delle industrie e una definitiva entrata nella nostra vita delle auto senza guidatore diventeranno realtà.

Ti mando tutto in tempo reale

Il tutto con una latenza nell’ordine dei millisecondi. Tanto per essere chiari, per latenza si intende “il tempo impiegato da uno o più pacchetti ICMP a raggiungere un altro computer o server in rete (sia essa Internet o LAN)”, come recita Wikipedia. Quindi, sempre per dirtela in soldoni, trasferimento di un giga di video in pochi istanti. Ti piace come idea, caro il mio mojoer? Le aziende del 5G prevedono di mettere a disposizione di 1,1 miliardi di connessioni la rete nuova entro il 2025. Già nel 2020, tuttavia, dovrebbe entrare massivamente sul mercato. A Barcellona è uscita la notizia che Verizon testerà il 5G in 11 città degli Stati Uniti già quest’anno. Lo riporta la Reuters.

Aggeggi 5G e telefonini con effetti “wow”

A Barcellona, per passare dalla rete ai cellulari, alcune case hanno messo in mostra aggeggi che ragionano già in 5g come i modem della Qualcomm della gamma  Snapdragon X50. E’ il primo passo per un futuro che è vicinissimo e che vede il primo step nel 2020 con gli attori italiani del mercato quasi tutti indietro tranne Tim. Nelle sale della fiera, tuttavia, hanno tenuto banco alcuni aggeggi che possono cambiare il modo di lavorare per chi fa il mobile journalism o il mobile video making.

Il primo di questi, dotato di vero effetto wow che può far cascare in adorazione qualsiasi mojoer, è il nuovo Sony Xperia XZ Premium. Il gigante giapponese ha fatto vedere su un solo prototipo in tutto lo stand l’effetto Super Slow Motion a 960 fps. Guarda attentamente questo video, che mostra anche come l’apparato ottico del telefonino in questione abbia anche una funzione di cattura predittiva (già hai capito bene, prima del tuo click) per farti prendere la foto migliore.

La dotazione hardware comprende anche un processore octa core Snapdragon 835, 4 GB di RAM e 64 GB di memoria flash UFS, espandibili con schede microSD fino a 256 GB. La connettività è garantita dai moduli WiFi 802.11ac, Bluetooth 5.0, GPS, NFC e LTE Cat. 16 (download fino a 1 Gbps, già qui, per intenderci, siamo a un poì di più che 4G). Lo smartphone supporta anche le tecnologie WiFi Miracast, DLNA e Google Cast. La batteria da 3.230 mAh supporta la ricarica rapida Quick Charge 3.0. L’ottica è un fenomenale 19 megapixel con sistema Motion Eye  il quale prevede l’uso di memoria DRAM. La frontale è da 13 mega e diventa perfetta per piani americani e live col telefonino.

Il G6, aggeggino mica male

Anche la LG si è impegnata, sebbene tutti, nei corridoi del MWC, parlassero del grande assente, il Samsung S8, il quale verrà presentato il 29 marzo con un evento dedicato a New York. Il player coreano ha messo giù tutti i suoi assi per riscattare la non brillantissima performance del G5. Ecco la presentazione ufficiale.

La cosa più importante, a parte le caratteristiche tecniche, è la nuova rivoluzionaria proporzione dello schermo 18/9, quindi 2/1. Perfetta per il multitasking, ma anche per la ripresa delle immagini, un vero gamechanger per la possibilità di fare video, pane quotidiano per il mojoer. Così, per fare i fighi, farà lo scanner dell’iride… Per una dettagliata recensione puoi andare qui

Leica dual camera, una libidine.

La Huawei ha lanciato il P10, ponendo una particolare attenzione all’ottica, comparto che per il mobile journalism è determinante. Il sensore monocromatico da 20 megapixel e un sensore RGB da 12 megapixel, sfruttando la tecnologia sviluppata da Huawei e Leica, smazzano foto perfette in qualsiasi condizione. Il prezzo tra i 679 euro e gli 829 per il P10 Plus (ancora più dotato nel comparto ottico) fanno del gingillo griffato Huawei un prodotto interessante anche per chi lavora da mojoer nel mondo Android, ma non vuole svenarsi per avere un telefonino “pro” in quanto a immagini.


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