Mobile media economy: il valore economico della conversazione

Il viaggio a Londra mi ha fatto scoprire un mondo: il mondo della mobile media economy.

In questa definizione centrano poco gli smartphone, le app, le lenti, i microfoni e tutte le diavolerie che usiamo per fare la mobile content creation. La definizione di mobile media economy si riferisce a quei media business che si sviluppano puntando sullo smartphone. Come osservatore e studioso del mondo della mobile content creation, ho deciso di approfondire una strada che porta alla codifica dei modelli di business vincenti che hanno lo smartphone, come produttore dei contenuti, come veicolo di fruizione e come ponte di interazione con i members di una community di lettori che il medium decide scientemente di servire.

La conversazione vale soldi: il caso Tortoise.

A Londra ho fatto visita alla redazione di Tortoise Media e sono stato ospitato a un loro Thinkin, una specie di riunione di redazione su un tema specifico cui partecipano anche i lettori. Ho osservato molto bene le tantissime dinamiche di creazione del valore economico da un asset immateriale, ma importantissimo nel mondo dei media oggi.

Di cosa sto parlando? Sto parlando dell’interazione con i lettori che pagano per poter usufruire della produzione editoriale del medium. Ne ho parlato con la co-fondatrice di Tortoise Kathie Vanneck Smith che, in 20 minuti di intervista, mi ha raccontato tutta l’impalcatura che c’è nel loro progetto di medium. Una rivoluzione, un caso di scuola, l’inizio di una nuova cultura. Ecco come si sviluppa, in Tortoise, la conversazione con i members ed ecco come viene portata a essere un valore economico per la crescita del media business.


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