Il giornalismo in mobilità, o mobile journalism, entra in un anno davvero rivoluzionario.

Probabilmente quello che abbiamo appena iniziato a vivere sarà un anno di forte discontinuità rispetto al passato di questa nuova cultura del fare giornalismo con smartphone e tablet. Il mobile journalism, infatti, si appresta a vivere due rivoluzioni in un anno e a cambiare pelle definitivamente. È probabile, oltretutto, che grazie a questi due cambiamenti in arrivo, il mobile journalism diventi semplicemente journalism. Già, il giornalismo. Un giornalismo finalmente moderno.

Nel mobile journalism entra il personal computer

Ho divulgato il mobile journalism in molti ambiti. Università, corsi, scuole, aziende. Ho sempre separato il linguaggio giornalistico e il flusso di lavoro che creano smartphone e tablet rispetto ad altri macchinari come il personal computer. Ho sempre detto che il linguaggio creato dai telefonini e dalle loro immagini, ma anche dall’esperienza di montaggio sui device portatili era un linguaggio diverso rispetto a quello che si sperimenta montando un video in una situazione statica, davanti a un pc potente e a un grande display.

Tuttavia, alla fine del 2020, è successa una cosa che cambia per sempre gli equilibri di questa materia.

Ecco di cosa si tratta: la Apple ha presentato la prima linea di Mac portatili con il processore M1, prodotto internamente dalla casa di Cupertino. Per essere chiari ha progettato un cuore dei suoi pc, mettendolo nei primi tre esemplari della linea, il quale ha una architettura simile e una filosofia di costruzione praticamente identica ai processori che vengono montati su iPhone e iPad. Questo significa una cosa molto importante per il mobile journalism: per la prima volta, sui Mac portatili con quel processore, si possono utilizzare le app che si usano per smartphone e tablet della Mela Morsicata, anche sul personal computer portatile.

Un accessorio mobile in più ed ecco perché lo dico ora

Quei nuovi Mac portatili, quindi, sono da annoverare fra gli accessori del mobile journalism moderno. Da oggi. Il motivo è legato al sistema operativo che parla la lingua dei portatili, ma non solo. L’altra cosa sconvolgente di questo passaggio a nuovi processori dei personal computer è legata al rapporto tra questi nuovi pc, il loro processore la batteria. Ecco, i pc della Apple con questo nuovo processore, dalle prime indicazioni che ho ricevuto, riescono a durare senza carica per circa 20 ore continuate. Questo il secondo motivo determinante per l’entrata a pieno titolo dei portatili negli oggetti e negli accessori del mobile journalism. Un collega, sviluppatore di una grande app, mi ha parlato di 24 ore di uso continuato. Certo, ti prometto che testerò in prima persona la cosa, svenandomi con l’acquisto di uno di questi pezzi. Però il salto è un salto quantico.

L’iPhone è diventato un mostro

Il mercato degli smartphone è variegato e dominato dagli Android, ma il mobile journalism è sempre più legato agli iPhone. L’ultimo iPhone, il 12, è diventato un mostro in quanto a velocità di calcolo e capacità di produzione del contenuto visuale. Il processore A14 bionic e le sue 11 mila miliardi di operazioni al secondo, sono un salto in avanti nella realizzazione del contenuto video che è giusto fare per chi si occupa di produzione visuale. Poi ci sono le cose piccole e determinanti che cambiano il lavoro del giornalista. Finalmente può produrre immagini in PAL e ha il Dolby Vision. È l’unico al mondo ad averlo.

L’iPhone e il sistema PAL, ecco le novità dal mio canale YouTube.

Se il mobile journalism mangia il mondo dei personal computer

Insomma, il mobile journalism del 2021 vivrà l’ingresso dei computer portatili nel suo mondo. Ti dico una cosa che ti tieni per te, anche perché per ora ho una fonte, ma ho bisogno di altre verifiche. Sembra che, visto questo cambiamento per il quale il linguaggio dei device mobili entra nel mondo dei computer Apple, la cosa non sia passata inosservata a Microsoft. Già, hai letto bene. Ho una fonte che parla di un possibile avvicinamento tra Microsoft e Google per far girare le app che girano su Android anche sui computer dell’azienda di Gates. Insomma, i computer si stanno unendo ai device mobili… con il linguaggio e i software di questi ultimi. Non il contrario. Una rivoluzione.

Il secondo storico cambiamento

Sono entrato da qualche tempo nel mondo della connessione cellulare di quinta generazione. Ne ho parlato qui. Si è trattato di un inizio un po’ surreale a causa dei primi approssimativi collegamenti e a causa del fatto che noi produttori di contenuti possiamo giovarci del 5G solo de l’upload diventerà più fluido e molto più performante di quello che è ora. Resta, tuttavia, l’idea netta che nel mobile journalism del 2021 il 5G possa essere un game changer. Ti spiego il motivo per cui lo penso, anzi i due motivi per cui lo penso. Il primo è che il miglioramento così netto della connessione porterà cambiamenti nel sistema dell’industria dei contenuti. Con una maggiore velocità di dati disponibile nel download aumenterà la voglia di contenuti dell’industria dei media e le opportunità di lavorare per farli. Se poi, secondo motivo, dovesse migliorare anche l’upload, allora la possibilità di lavorare meglio, più velocemente e di essere più efficienti e quindi più produttivi potrebbe alzarsi di molto. Con lei anche i margini operativi.

Il mobile journalism del 2021 diventerà journalism

Pandemia permettendo, il 2021 del mobile journalism potrebbe rivedere gli eventi internazionali come Mojofest. Quello che sembra chiaro è che, specialmente dopo il 2020 nel quale molti processi di creazione del contenuto video sono diventati mobile anche in grandi catene tv, dovrebbe continuare la fusione tra il mobile journalism e la produzione giornalistica multimediale moderna. Viene da pensare che l’espressione mobile journalism sia pronta nel 2021 a diventare solo journalism. Giornalismo moderno. Su questo blog ne parlerò molto nell’anno che è appena iniziato. Con la prospettiva di aiutare soprattutto la platea dei giornalisti liberi professionisti a trovare un miglioramento della condizione professionale e delle loro prospettive.

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