Nel giornalismo, italiano in particolare, stiamo vivendo un momento di crisi senza fine.

E senza precedenti. Devo essere particolarmente fortunato. Già, perché proprio nello stesso periodo ho cercato di rimettermi in piedi dopo una pesante crisi professionale. Fino qui tutto bene, sembrerebbe. Se mi leggi, forse lo sai: sono uno che non si accontenta e che non ama le mezze misure. Per questo sono particolarmente apprezzato, oppure particolarmente odiato. Bene. Detto l’antefatto posso dirti che voglio di più. Mi hanno chiesto di impegnarmi per il cambiamento della mia professione. L’ho fatto, lo sto facendo e lo farò. Anche dentro il sindacato giornalisti.

Servo il cambiamento

Il sindacato giornalisti esiste. Te lo volevo dire, cara lettrice, caro lettore. Esiste ed è vivo. Si chiama FNSI, Federazione Nazionale della Stampa italiana. Ha una storia lunga. Di impegno, di cambiamento, di passione, di valori. Anche di passaggi a vuoto e di sbagli. Una storia che anche io conosco poco, ma voglio rimediare. Con l’impegno e lo sguardo di un pivello che si affaccia dentro un mondo sconosciuto. Anche se ho fatto la mia parte, anche se del sindacato giornalisti faccio parte. Anche se qualche volta non ne capisco più il senso.

Mossa pericolosa, lo so. Tuttavia mossa che mi ha aperto le porte alla conoscenza e all’amicizia di persone, di colleghi, di valore enorme. In mezzo alla tempesta di questa crisi anche questa istituzione democratica appare, dal di fuori, devastata dai cambiamenti, dalla mancanza di denaro, dalla mancanza di cultura, di identità, di tempo. Ho amici nel sindacato strizzati da ritmi iniqui e intenti a cercare di salvare centinaia di colleghi dai licenziamenti e dalla falce di chi tratta giornali, siti, radio, tv, testate, come luoghi da devastare in nome del ragionamento meno costi, più ricavi. Senza pensare ad altro.

Ho visto le facce stanche

Io appartengo a una parte del sindacato che si chiama Nuova Informazione. Puoi trovare qui il loro sito. Finalmente, con grande fatica e tanta professionalità, lo hanno rinnovato.

Il sindacato giornalisti è uno in Italia, ma ha molte correnti. Sembra un esempio di vetero-politica, ma io lo vedo così. E’ un insieme di persone che si battono per l’esistenza della nostra professione. Io appartengo a Nuova Informazione non perché ho qualche tessera, qualche convenienza, qualche utilità. Anzi, ho avuto più danni che benefici. E continuerò ad averne. Appartengo a loro perché sono brave persone, perché aiutano quando c’è bisogno, specialmente quando sei nella merda.

Li ho incontrati sabato 25 giugno 2022 in una riunione all’auditorium di Radio Popolare a Milano. Avevano facce molto stanche, un classico di chi fa sindacato giornalisti. Sembravano anche sfiduciati, ma… ho visto molto altro. Molto. Ho visto lucidità, impegno, passione, competenza, visione, sacrificio, a volte duri scontri, ma alla fine anche chiarimenti.

Parti prima tu

Ho imparato molto, ho portato la mia esperienza. Ho pensato che il sindacato giornalisti deve cambiare e che io posso aiutarlo a cambiare. Ho pensato che la parola sindacato deve scrollarsi di dosso quell’idea di lotta del passato per darsi una nuova collocazione. Se sei una collega, un collega, starai pensando: “Il sindacato non serve a un cazzo”. Per molti di noi i fatti dicono questo. Se il sindacato trovasse una nuova posizione, nuovi linguaggi, nuovi modi di essere utile, forse qualche cosa succederebbe. Per farlo cambiare, mi sono detto, devi partire prima tu. Già, mi rivolgo a me, ma anche a te.

Sindacato giornalisti: chiarirsi le idee

Non faccio promesse. Sono molto impegnato con lo sviluppo di Algoritmo Umano. L’obiettivo, tuttavia, è quello di imparare e di chiarire nella mia testa (e nella tua) qual è il ruolo del sindacato giornalisti e quale dev’essere il suo ruolo domani. Non voglio addentrarmi nelle curve di quello che è stato, voglio sapere quello che è il sindacato giornalisti e quello che sarà. Il giornalista è una figura professionale dotata di tecnica e di creatività che interpreta il suo ruolo nel mondo dei media e della comunicazione, per qualsiasi committente e su qualsiasi piattaforma, con i principi della professione richiamati dalle leggi costitutive e dall’etica. Per questo deve avere una nuova definizione. Per questo deve avere un nuovo sindacato al suo fianco che ne segua l’evoluzione e si batta affinché questa sia poi codificata in leggi, regolamenti e contratti.

Sindacato giornalisti: un nuovo scenario

Il giornalismo ha bisogno di un nuovo sindacato e il sindacato giornalisti ha bisogno di capire dove deve stare e come deve agire. Mi va di impegnarmi per questo cercando di riaprire le porte di questo luogo chiuso, appesantito, fiaccato dalla crisi e dalle battaglie. Ci provo e ti tengo aggiornato. Ti va?

Ti rivelo un ultima cosa: abbiamo tanto bisogno di sindacato giornalisti e il perché me lo ha detto la ricerca della keyword che ho usato per questo pezzo. “Sindacato giornalisti” è stata cercata, in Italia, 70 volte nell’ultimo mese. Pochissimo. Ecco, questo è il senso del problema che abbiamo. Ormai, noi giornalisti, il sindacato non lo cerchiamo più. A questo punto invito il sindacato a cercare un dialogo coi colleghi.


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