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  • Giornalista freelance: una mail per ascoltarti

    Giornalista freelance: una mail per ascoltarti

    Sono diventato coordinatore regionale della commissione lavoro autonomo del sindacato dei giornalisti, la FNSI.

    Ti devo raccontare solo una cosa che non mi fa piacere: ho cominciato la mia avventura di impegno attivo nelle istituzioni senza un’elezione, ma con una proclamazione in seguito a una decisione di tutte le correnti del sindacato di creare una squadra che potesse avere competenza per fare questo lavoro, quello di rappresentare, nella FNSI regionale che si chiama Associazione Lombarda dei Giornalisti, tutte le istanze, le esigenze e le prospettive dei giornalisti autonomi. Semplice il motivo: fra i giornalisti freelance il sindacato… non esiste. Quindi alle assemblee dei giornalisti autonomi del sindacato, i freelance… non vengono.

    Il mio primo problema, caro giornalista freelance

    Questo è il primo problema che ho, anzi che abbiamo. Fare in modo che questa elezione per proclamazione non avvenga più. I giornalisti autonomi devono poter sapere che il sindacato serve, esiste, offre servizi e appoggio, presenza e assistenza, per poi poter partecipare. Allora, con tutto quello che si può pensare dell’istituzione sindacale io dico una cosa sola: se hanno chiamato me o sono pazzi o vogliono cambiare. Per cui, invece di perdere tempo su ciò che il sindacato non ha fatto per noi (anche per me ha fatto poco quando ne avevo bisogno), proviamo a pensare a quello che il sindacato può fare da qui in avanti e quello che noi vogliamo fare con il sindacato.

    Una mail dedicata

    Ho pensato a tante cose per l’attività degli organi della Commissione nazionale e regionale del lavoro autonomo di cui farò parte. I progetti saranno frutto del lavoro comune. Una cosa, per la figura del giornalista freelance che ho davanti e che voglio conoscere il più possibile, l’ho realizzata subito: una mail dedicata.

    Si tratta di giornalisti.freelance@francescofacchini.it.

    In questo modo, in attesa che si creino progetti e proposte della commissione, potrai raccontarmi di te e dei problemi che hai, di quello di cui hai bisogno, di quello che ti può aiutare a fare meglio il tuo lavoro e anche di quello che ti fa incazzare. Io ti ascolterò e porterò sui tavoli necessari le istanze che possono essere utili a molti di coloro che svolgono la professione del giornalista freelance.

    Il canale WhatsApp del giornalista freelance

    Il giornalista freelance è il mio target di questa operazione. Il luogo in cui gli giro il maggior numero di informazioni possibili è il canale WhatsApp che ho creato qualche giorno fa: Smart Journalism. Lo trovi a questo link e ti darà informazioni, documenti, strumenti e letture buone per costruire la tua professione di giornalista freelance o di produttore di contenuti in modo moderno ed efficace. Lì ti racconterò anche dei successi o delle difficoltà, dei passi avanti o dei passi indietro dei miei progetti, a partire proprio dalla Commissione lavoro autonomo della FNSI.

  • Giornalista freelance: ci metto la faccia

    Giornalista freelance: ci metto la faccia

    Il giornalista freelance è una tipologia di lavoratore autonomo che ha bisogno di una importante riscrittura.

    Sono mesi, forse ormai anni, che ci lavoro su. ll giornalista libero professionista è il motore del mondo dei media italiani e va rivalutato, rivisto, rimesso a nuovo. Il giornalista freelance non ha bisogno di spiccioli, ma di una rivisitazione del ruolo, della collocazione nel mercato del lavoro, dei trattamenti contrattuali ed economici e delle tutele. Ho guardato con attenzione, in questi periodi così difficili, l’azione della Commissione Nazionale Lavoro Autonomo della Fnsi e ho più volte fatto sentire la mia voce, in modo costruttivo e nelle sedi e con le persone opportune, andando abbastanza spesso in dissonanza.

    I veri bisogni del giornalista freelance

    La vita del giornalista freelance la conosco diciamo benino: è la mia. Ne conosco i veri bisogni sotto il profilo professionale e penso che il sindacato debba darsi una mossa a cambiare proprio tipo di partita da giocare. Equo compenso? Si, ottimo. Però io direi anche equo rapporto contrattuale, equa corresponsione economica del giornalista freelance, eque tutele sociali quando il professionista dell’informazione autonomo perde i suoi ingaggi andando a fatturato mensile zero. Io direi anche equa formazione ed equa collocazione nel mondo dei liberi professionisti. Come è per notai, avvocati, commercialisti, anche il giornalista freelance è un prestatore d’opera qualificato che svolge un’attività dall’importante complessità e che ha bisogno che il rischio d’impresa, i costi e la struttura vengano riconosciuti in modo equo.

    Perché tutto questo non succede? Perché non si comprende che un giornalista freelance vessato da paghe da fame e da tutele zero è un pericolo per tutti? Sinceramente non conosco tutti i motivi di questa situazione assurda, ma voglio andare fino in fondo alla cosa. Ho bisogno di capire… e di agire.

    Giornalista freelance, ci metto la faccia

    Perché tutta questa premessa? Semplice: perché mi hanno chiesto di rendermi disponibile all’elezione della nuova commissione sul lavoro autonomo. Già, ci sono le elezioni sindacali, si eleggono gli organi di rappresentanza del lavoro autonomo e io ti ho fatto più volte sapere e capire che alla rappresentanza attiva tengo. E anche molto. Il 31 ottobre alle 10 ci sono le elezioni che dovranno rinnovare la squadra di persone che farà parte dei tre organi di rappresentanza del lavoro autonomo (Assemblea Nazionale, Commissione Nazionale e Regionale) e ho deciso di metterci la faccia. Per le regole dell’elezione non sto qui a fare elenchi. Se sei un membro in regola del sindacato credo tu possa votare, ma per sicurezza leggi qui.

    Ho intenzione di sbattermi per capire e di battermi per cambiare le cose. Convinto che la battaglia non sia da giocare in difesa come è successo in queste stagioni, ma all’attacco. Insomma, un equo compenso è giusto, ma io per la mia carriera da giornalista freelance voglio tutto il resto. Intanto facciamo il primo passo. Il 31 ottobre in viale Montesanto 7 a Milano passa a mettere un voto e poi cominciamo a rompere le palle. Insieme.