Riflessioni mentre cammino.

Ho camminato nella notte. Era talmente tanto buio che non si vedeva la lingua d’asfalto sulla quale mettevo i piedi. Mi sono sentito come uno di quelli che ha capito che i social network stanno cambiando e non ha capito come. Soprattutto, però, non ha capito dove deve andare e mette un passo malfermo dietro l’altro sperando che possa andar bene.

Social network: il grande smarrimento

Per scovare una nuova strada bisogna andare a sbattere. A me è capitato. È capitato durante l’ultimo giorno di lezione di un corso di riqualificazione professionale che ho tenuto per l’azienda IG Samsic. Stavamo facendo una sponsorizzata insieme, sì, una inserzione su Facebook. Ci siamo trovati davanti a un muro. Questo.

Il gestore delle inserzioni fotografato dalla mia mano malandrina. (Facchini)

Il muro del pianto

La parte che vedi evidenziata è quella che ammette che, visto il cambiamento nel tracciamento dei dati operato dai sistemi operativi Apple, non è più possibile stimare il pubblico raggiungibile. E allora cosa faccio inserzioni a fare?

Questa cosa deve essere esplosa come una bomba nelle agenzie di social media e a me ha dato un momento di terrore con i miei studenti. Non sapevo come avrebbero reagito di fronte a questo muro del pianto (per i social media marketer). Hanno capito tutti. Subito.

E tu hai capito?

La curva secca dei social network

I social network si sono sviluppati sul modello di business dell’advertising profilato e su quel numero lì, quello del pubblico raggiungibile. E ora non c’è più…

Questo significa una sola cosa. Una cosa semplice. Le aziende non possono più cacciar soldi a Facebook per rompere i cosiddetti ai potenziali clienti. Li devono raggiungere con altro. Se poi ci metti anche che le notifiche si possono gestire come mai è successo prima (leggi qui qualcosa in merito) il dado è tratto. Anzi come direbbe uno dei miei studenti “il dato è tratto”.

E questo altro cosa sarà mai?

La via del contenuto sui social

Ho già scritto qui in merito al ritorno prepotente del contenuto al centro della scena. Ora resta da capire chi potrà fare il protagonista di questo cambiamento. Quelli del social media marketing li vedo un po’ smarriti se è vero che si attaccano perfino ai Reel sponsorizzati e ai Tiktok con spintarella pubblicitaria per creare attenzione. Vedo, invece, con forza una grande opportunità per i creatori di contenuti e i giornalisti. Già proprio i tanto vituperati giornalisti, capaci di raccontare storie come pochi altri professionisti della comunicazione.

Un piccolo problema: la creazione del valore.

Anzi ne vedo due. Vedo due problemi. Il primo sarà quello di fare capire alle aziende (che ancora credono che i social siano da affidare al cuggino con due g) che non devono più mettere soldi nel social adv, ma nel contenuto. L’altro sarà quello di emergere dalla mediocrità col valore. Se vuoi provarci inizia da qui. Si chiama Riccardo Scandellari e, come spesso gli accade, ci indica la strada. Che fai, vieni anche tu?


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