Cambiamento

Da dove inizia il cambiamento?

Cambiamento, una parola che è parte di me.

Sto cambiando anche ora. Iniziare un cambiamento è un’impresa e più si va avanti con gli anni, più l’impresa diventa complicata. Togliersi dalla zona di comfort per andare verso quella dell’’evoluzione personale è un’operazione che costa tantissima fatica. Se hai più o meno la mia età, te ne sarai reso conto in molte differenti situazioni, dalle più piccole alle più grandi.

Conosco un modo

Le esperienze personali e professionali di questi ultimi anni mi hanno regalato alcune indicazioni interessanti sulla chimica del cambiamento. Di solito, quando parto per un nuovo viaggio, faccio la valigia. La fai anche tu. Ho in mente una rotta e, se sono fortunato, anche una destinazione. La cosa più importante, in quel momento, è fare la conta delle cose che hai dentro. Energia, passione, lucidità, capacità di analisi, ascolto, forza. Io, per esempio, ho tutto, tranne la forza, perché ho vissuto un’estate intensa, ma stancante.

Sapere che mi aspetta il cambiamento mi spaventa. Inutile negarlo. I dubbi di farcela, i dubbi di avere capito bene che è il momento esatto per evolvere. Gli imprevisti del percorso, la cattiveria degli altri: tutto questo pacchetto è da prendere e da accettare. Non solo. A questa serie di ostacoli c’è da opporre tutta quella teoria di qualità che hai e che ti permetteranno di arrivare a destinazione. Il modo che conosco per operare il cambiamento inizia da qui.

Cambiamento e sottrazione

Dopo la fase di analisi della situazione c’è quella di analisi dell’equipaggiamento per partire. Per andare nel posto dove voglio andare, ho bisogno di uno zaino leggero da portare con me. Molte volte un cambiamento di successo parte da una revisione dei pesi che hai addosso e dei costi che affronti.

Quando cambi devi togliere, devi sottrarre.

Lo sto facendo a piccole dosi. Ti faccio un esempio. Ho deciso di creare immagini con degli hardware più piccoli di un telefono e meno costosi. Ecco, fai tante piccole scelte di questo tipo. Giovati della tecnologia per alleggerire, rendi virtuale tutto quello che puoi rendere virtuale. Altro esempio: per le mie prossime collaborazioni potrebbe servirmi una macchina. Poi passo le ore sui car sharing o sulle macchine a noleggio e penso: no, non ne ho bisogno. Ho bisogno di sottrarre, non di aggiungere.

C’è qualcosa da aggiungere

Già, c’è un settore del tuo lavoro e della tua vita dove devi sempre aggiungere. E’ quello dello studio, della ricerca, della formazione. Per sapere cose ignote, per fare diversamente cose note. Lì carica: guarda, leggi, studia, ama, odia, disperati, rallegrati. Dacci dentro come se non ci fosse un domani.

Tutto questo non è frutto della mia immaginazione, ma frutto del lavoro dei due creatori della ”Strategia dell’Oceano Blu, Chan e Mauborgne. Se vuoi leggerlo lo trovi qui. Il cambiamento per un interprete della libera professione come me è uguale a quello che può realizzare un’azienda. Secondo la teoria dell’Oceano Blu per creare un nuovo mercato, bisogna rivedere i costi e puntare a un’innovazione di valore. Esattamente quello che sto facendo io: togliere pesi e costi, alleggerire la valigia, puntare a un nuovo luogo della conoscenza e della professionalità dove sviluppare valore.

Dove sto andando? Beh, questo ancora non lo dico. Lo dirò fra 6-8 mesi. Prima tolgo , tolgo, tolgo da una parte, poi aggiungo, aggiungo, aggiungo… dall’altra.

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