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YouTube, il più potente di tutti

La scoperta di YouTube.

Mi occupo di live streaming da molto tempo e da un po’ (molto meno) di YouTube. D’altronde (e per fortuna) non posso sapere tutto. Da circa sei mesi, tuttavia, ho iniziato un percorso sul social dei video che mi ha portato a scoprire ogni angolo di questa piattaforma. Prima la consideravo solo una repository dei miei video, di quelli che mi servivano per fare embed sul mio sito. Poi, studiando, si è svelato davanti a me quello che penso sia, senza dubbio, il più potente dei social. Ecco i key point di questo articolo.

Key point

  • Il contenuto riguarda ciò che si può trovare dentro YouTube, suggerendo la presenza di un vasto universo di contenuti.
  • Fare lo YouTuber è un mestiere fantastico. Questo contenuto ne descrive le caratteristiche.
  • Parla dell’enorme quantità di dati che YouTube possiede, descrivendoli come qualcosa di meraviglioso.
  • Fornisce spunti o indicazioni su come poter utilizzare i dati di YouTube.

I video, gli spiegoni, ma non solo

Dentro YouTube trovi il mondo. Il motivo per cui le persone ci vanno è semplice: trovare come si fa una cosa. Il social video di Google è il secondo motore di ricerca del mondo e questo è un po’ inquietante. Perché? Perché è di Google e il primo motore di ricerca è… Google. Ma parte questo…

Lì trovi le spiegazioni, le cose che non sai, i modi di fare una cosa, un’operazione, una creazione, una riparazione, un problema di matematica o un cerchio disegnato in modo perfetto.

E tanto altro… trovi intrattenimento, pensiero, volgarità, eccellenza, mediocrità. Trovi soprattutto persone che parlano ad altre persone e si collegano in diretta per mostrare fatti ed eventi, ma anche per rispondere a domande. Interagire. Dentro YouTube, quindi trovi comunità e hai tra le mani una potenzialità impressionante. Questo social è la televisione del 21esimo secolo e il bello è che tutti possiamo averne una. Perché è il regno del live streaming.

Lo YouTuber, il mestiere più bello del mondo

In Italia, in modo particolare, c’è una campagna abbastanza squalificante nei confronti degli YouTuber. Non la trovo giusta. Fare lo YouTuber è uno dei mestieri più belli che uno possa intraprendere perché ha a che fare con la creatività e con il parlare con le persone. Si tratta di un mestiere durissimo perché impone molto più di altri disciplina e costanza. Come se non bastasse bisogna alimentare la sacra voglia e il fuoco dell’esprimersi, del creare, del pensare, progettare e realizzare contenuti.

E non è da tutti, anche se si può imparare. E’ un lavoro che, se improntato al contenuto di qualità, ti regala soddisfazioni enormi, a costo di sacrifici molto alti. E ti dona l’opportunità di conoscere benissimo la comunità cui parli perché i dati che offre sono assolutamente più precisi e più indicativi di qualsiasi altro social network. E su quelli devi ragionare per modificare e far evolvere le risposte che dai a chi fa domande su YouTube.

I dati di YouTube, una miniera d’oro

Ora che sto lavorando su un canale YouTube con migliaia di iscritti, il mio ancora non li ha, mi sto accorgendo della bellezza dei dati di questo social e del valore che hanno rispetto a tutti gli altri. Le visualizzazioni, le ore visualizzate dai video, gli iscritti, le entrate stimate, le curve di fidelizzazione video per video. Un mare di dati. E poi, il pubblico, il sesso, l’età, le città. I nuovi spettatori, gli spettatori che tornano. Il valore dei live streaming, dei video singoli, degli shorts rispetto al totale delle interazioni.

Sono tutti dati che ti dicono come si muove il tuo pubblico, cosa gradisce e cosa non gradisce. Ti dicono, chiaramente, cosa vuole il pubblico e cosa puoi fare a meno di fare.

Ti racconto un episodio. Su questo video.

Un video del mio canale che la dice chiara su quello che penso del giornalismo e dei giornalisti.

A un certo punto c’è un picco dell’attenzione nella curva del video. Per curiosità sono andato a guardare e ho visto che arriva esattamente sulle parole perché io odio il giornalismo e i giornalisti”. Capisci? Una scossa del pubblico quando dici determinate parole. È come avere chi guarda i tuoi video davanti a te. È una completa rivoluzione rispetto al passato di ogni giornalista o produttore del contenuto. In questo social è come se tu fossi sempre dal vivo perché questo social… è vivo.


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