La formazione è uno dei campi in cui ho lavorato di più nel 2021.

La formazione è un territorio che io esploro tutti i giorni presto, la mattina. Studio, osservo, testo, verifico, guardo il mondo che mi circonda e assumo costantemente delle competenze. Poi prendo il tutto e vado su Algoritmo Umano a metterlo in pratica. Oppure sui miei social.

La formazione è, ormai, una necessità costante perché le scuole in cui cerchiamo di diventare un determinato tipo di lavoratore o professionista, sono troppo lente per stare al passo con i cambiamenti della società. Nell’ultimo anno e mezzo, con la pandemia, l’abbiamo vissuta prima come un’opportunità poi come una costrizione.

Già, ai primi corsi che abbiamo scelto per riempire il vuoto dei lockdown o della lontananza dall’ufficio eravamo felici. Negli ultimi mesi non vediamo l’ora di fare a meno di qualsiasi genere di incontro virtuale, formativo o operativo, che l’azienda, scuola, accademia o istituzione di cui facciamo parte ci propone.

L’errore di chi fa formazione

Chi crea la formazione e chi la fa, commette un errore. Anche nell’ambito virtuale la formazione è figlia del modo di insegnare agli altri che abbiamo vissuto, da studenti o professori, a scuola. Per questo è lenta, frontale, poco multimediale, poco interattiva. In questi mesi mi sono spaccato la schiena stando seduto alla scrivania per tentare di cambiare la mia formazione secondo alcune direttive. Vuoi sapere quali?

Ho dato al mio insegnamento alcune direttive.

Primo: ascolti chi ti sta di fronte e capisci quello di cui ha bisogno.

Secondo: ho cambiato strumento didattico e ho scelto Genially. Veloce, interattivo, multimediale, profondo, simpatico, pieno di trucchi. Quando faccio un learning object mi sembra di essere un sarto.

Terzo: ho mostrato sempre di più lo schermo dei miei device ai miei studenti e ho chiesto a chi mi stava di fronte di mostrarmi il loro.

Quarto: Ho usato il sito di Algoritmo Umano come un luogo digitale dove creare laboratori dal vivo.

Quinto: Ho tenuto lo smartphone al centro come strumento di connessione con tutti coloro che interagivano con me. Per dare un consiglio, una piccola consulenza, un piccolo ripasso.

Cosa devo migliorare

Nella mia formazione vorrei che si facesse largo sempre di più il concetto dell’esperienza virtuale. Ma c’è di più: devo migliorare il confronto con te per sapere in modo ancora più profondo quello che ti serve veramente. Possiamo stabilire questo dialogo? Per me sarebbe molto importante e ti spiego perché. La mia attività di formatore e la mia professionalità di giornalista si fondono nel momento in cui faccio ricerca di fonti e documenti per venire da te a darti la formazione migliore possibile tagliata sulle tue esigenze.

Per questo motivo, più tu mi racconti quello che ti serve, più io rispondo meglio alle tue esigenze di formazione. Sono un sarto che cerca di conoscerti, capisce quello che pensi, poi va a cercare la stoffa giusta e ti fa il vestito su misura.

Se ti va testiamo la cosa al mio prossimo corso che trovi qui sotto. A proposito, se ti iscrivi alla mia newsletter troverai degli sconti pazzeschi. Anche la newsletter la trovi qui sotto… a presto.

https://www.algoritmoumano.it/event/laboratorio-brand-journalism-con-lo-smartphone/
Clicca qui per sapere il contenuto del corso di mobile brand journalism.

Ed ecco la mia newsletter. La trovi su Twitter… il social network che ho eletto a centro della mia vita digitale.

Leggi anche

Formazione, il web è una strada a due sensi


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.