Categoria: Progetti

Ecco i progetti che sviluppo assieme ai miei clienti e con la piattaforma di Algoritmo Umano. Sogni piccoli e grandi che diventano realtà con la sola forza del mio smartphone.

  • Wireless Stick: la regina dei guai per un mobile journalist

    Wireless Stick: la regina dei guai per un mobile journalist

    [fusion_builder_container hundred_percent=”no” equal_height_columns=”no” hide_on_mobile=”small-visibility,medium-visibility,large-visibility” background_position=”center center” background_repeat=”no-repeat” fade=”no” background_parallax=”none” parallax_speed=”0.3″ video_aspect_ratio=”16:9″ video_loop=”yes” video_mute=”yes” overlay_opacity=”0.5″ border_style=”solid”][fusion_builder_row][fusion_builder_column type=”1_1″ layout=”1_1″ background_position=”left top” background_color=”” border_size=”” border_color=”” border_style=”solid” border_position=”all” spacing=”yes” background_image=”” background_repeat=”no-repeat” padding=”” margin_top=”0px” margin_bottom=”0px” class=”” id=”” animation_type=”” animation_speed=”0.3″ animation_direction=”left” hide_on_mobile=”small-visibility,medium-visibility,large-visibility” center_content=”no” last=”no” min_height=”” hover_type=”none” link=””][fusion_text]

    Wireless stick: un aggeggio porta guai.

    Ho provato sulla mia pelle cosa vuol wireless stick dire avere una Wireless Stick della Sandisk e vi consiglio di non fare lo stesso errore che ho fatto io. Il trasferimento dei file, lo scaricamento della memoria dell’iPhone e dell iPad quando filmi o quando monti è un momento essenziale della vita del mobile journalist. Devi avere a che fare con strumenti a prova di bomba che permettano di ottenere risultati sicuri, nel minor tempo possibile e nel modo più stabile possibile.  Uno di questi strumenti era la iXpand della Sandisk che puoi vedere nella foto qui accanto. Uno strumento insostituibile, una di quegli oggetti che, se li perdi, ti viene da piangere. E’ utilissimo, indispensabile. Quello lì era anche stabile fino a quando, tra mille porchi, mi sono accordo di averlo perso.

    Mi sono detto: “Provo”

    Una delle cose che non mi piacciono del lavoro in mobilità è la quantità di fili e oggetti che uno si deve portare dietro quando va in giro. Mi atterriscono due cose: la possibilità di perderli e la possibilità di romperli. Per cui, quando ho visto  che la Sandisk, marca leader mondiale dei supporti hardisk, faceva una chiavetta simile a quella appena persa con le caratteristiche di una wireless stick, allora mi sono deciso a provarla.

    Quel pensiero, quel “Provo”, mi è costato abbastanza caro in termini di ore perse a cercare di capire perché, dopo giorni di discreto funzionamento, l’iPhone abbia iniziato a non vedere più la rete wireless creata dalla chiavetta e a non trasferire i file, nemmeno sotto tortura. Per spiegare l’accaduto e per scusarmi con i miei lettori e i miei corsisti, cui avevo consigliato questo prodotto definendolo come discreto, ma lento, ho deciso di metterci la faccia e di fare all’impronta una diretta Facebook dalla mia fan page che puoi trovare qui.

     

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  • Speciale Wooden Bikes: un brand si fa in mojo

    Speciale Wooden Bikes: un brand si fa in mojo

    Speciale Wooden Bikes: la genesi e la storia di un brand.

    Sono felice di poter comunicare che, dal primo giugno, sono diventato consulente del brand Speciale Wooden Bikes. Si tratta di un produttore di splendide biciclette in legno create in pezzi unici, con un design inconfondibile e con una fattura totalmente artigianale e senza l’ausilio di macchinari industriali.

    Questi oggetti di grande pregio escono dalla mente, dal cuore e dalle mani di Gianni Speciale, imprenditore edile e artigiano milanese che ha sublimato un elemento naturale come il legno per disegnare in un modo peculiare delle “due ruote” innovative ed esclusive. Per Speciale Wooden Bikes sarò consulente per la produzione di contenuti multimediali, creatore di contenuti per i canali social e curatore delle relazioni esterne. Il tutto con le particolari tecniche del mobile journalism, filosofia produttiva che regala un modo unico di raccontare un brand.

    I canali social di Speciale.

    Il racconto di questo brand lo troverai sul sito istituzionale della casa, ma anche e soprattutto sui social network che io come brand content producer, condividerò anche nella mia rete. Te lo scrivo, ti avverto, in modo che ti risulti sempre chiaro. Le mie azioni attorno a Speciale sono motivate da un rapporto lavorativo e dal progetto multimediale che seguirò. Progetto avrà come strumento unico lo smartphone e come tecnica peculiare il mojo. Ecco, comunque, i canali social nei quali potrai seguire il progetto Speciale in tutte le sue manifestazioni.

    La pagina Facebook

    L’account Twitter

    L’account Instagram

    Una grande storia da raccontare.

    La vita delle biciclette di Gianni Speciale sarà per me una grande storia da raccontare. Sarà anche una grande avventura che fa rima con design, stile, passione, artigianalità, cultura, architettura, lusso, esclusività, made in Italy e style. Un’avventura che, grazie al linguaggio mojo, può arrivare meglio al cuore dei suoi clienti.

    Se hai un’azienda e vuoi sviluppare anche tu un progetto di brand storytelling con le tecniche del mobile videomaking, contattami tramite la pagina dei contatti o chiamami al numero +39 3477146295. Il primo incontro “progettuale” sarà informale e gratuito.[:]

  • Stati Generali dell’Informazione: conclusioni e documenti

    Stati Generali dell’Informazione: conclusioni e documenti

    Stati Generali dell’Informazione: finalmente il futuro.

    Si sono conclusi da qualche ora gli Stati Generali dell’Informazione in Lombardia, evento che su due giorni ha offerto uno sguardo sul presente e sul futuro del giornalismo nella mia regione di importanza notevole. Una due giorni divisa nel corso di formazione della mattina di sabato 22 aprile (a proposito, grazie per il grande interesse mostrato nei confronti del mobile journalism e del mio speech del quale ti giro la presentazione) e le conclusioni andate in scena nella mattinata di oggi dopo il lavoro svolto ieri dai tavoli tematici sulla professione.

    E’ stato un momento importante, nel quale ho avuto la netta impressione di poter contare nell’operazione di “riscrittura” del futuro della professione giornalistica, almeno nell’ambiente a me più contiguo. E’ stato un lavoro molto duro, portato avanti, dallo staff degli Stati Generali e dalle Autorità Regionali che hanno aiutato la riuscita della manifestazione, con il preciso obiettivo di mettere mani al cambiamento del mondo dell’informazione.

    Abbiamo tirato una riga.

    Abbiamo tirato una riga, sintetizzando delle proposte in un documento ufficiale che verrà portato in seno alle massime istituzioni giornalistiche. Si è concluso il primo atto di un lavoro che è iniziato oggi, non certo finito oggi. E il mobile journalism è al centro del cambiamento. Le slide di riassunto del documento le puoi trovare qui, ma ti assicuro che la redazione del documento, letta pubblicamente nella Sala Solari del Palazzo delle Stelline, supera di gran lunga il riassunto del power point. Non te la giro ora perché attendo dallo staff la versione finale, ma si è parlato con puntualità e impegno di molti “nuovi modi” di fare giornalismo e di molte nuove necessità da soddisfare per vincere la sfida della rivoluzione digitale.

    Freelance, prima di tutto.

    Finalmente si è parlato di freelance e in modo profondo: le loro esigenze sono quelle che vanno soddisfatte per prime: noi freelance siamo la colonna portante del lavoro giornalistico. Poche balle. Finalmente si è lasciata da parte la questione politica per fare posto alle reali esigenze del giornalismo che cambia. Io c’ero e ho lavorato a questo progetto per questo motivo: poche chiacchiere, tanti fatti. Ecco le voci conclusive della manifestazione, una sorta di resoconto per immagini.

    Ora comincia il lavoro.

    Comincia il lavoro in altre sedi: deve portare al cambiamento e al far diventare stabili gli Stati Generali. Per fare la fotografia dello stato delle cose e per pensare ai cambiamenti da fare nel futuro. Il motivo? Il giornalismo deve restare al passo con l’evoluzione della società e la società cambia ogni giorno. Quindi anche il giornalismo lo deve fare. Deve cambiare ogni giorno.

    Mi prendo la briga di chiudere polemicamente. Chi non era seduto a quei tavoli, non critichi. Poteva venire a sedersi e dire la sua. L’ho già scritto, ma te lo risottolineo: il giornalismo si cambia stando dentro, non certo da fuori. Alla marea di colleghi che sembrano avere la soluzione in tasca, dico solo una cosa: vi state sbagliando, di grosso. L’unica via per cambiare il giornalismo è farlo insieme.

  • Un mojo al Festival Internazionale di Giornalismo di Perugia

    Un mojo al Festival Internazionale di Giornalismo di Perugia

    Italian Mojo a Perugia.

    Per la prima volta vado a dare un’occhiata al Festival Internazionale di Giornalismo a Perugia, con l’obiettivo di infilarmi in ogni sala dove si parli di mobile journalism o di argomenti attinenti. La kermesse umbra che racconta il meglio del giornalismo di oggi e di domani con l’occhio italiano è già iniziata con un programma fittissimo, che puoi trovare su questo sito.

    Il mio programma, quindi, è selezionato, nelle giornate in cui potrò essere presente (da venerdì pomeriggio a domenica primo pomeriggio), verso quegli eventi che regalano prospettive innovative per la professione, soprattutto per quanto riguarda nuovi linguaggi, nuovi modi di proporsi e nuove qualità che devono cominciare a diventare bagaglio dei giornalisti di domani, soprattutto dei giornalisti “mobile”. Ecco quello che ho deciso di seguire.

    Il programma di venerdì 7 aprile.

    Best practice for reporters using live video #ijf17 —> Hotel Brufani, sala Priori, Perugia, ore 14.

    Quali sono le buone pratiche per reporter sul campo che usano i video live? Quali aspetti dovrebbero considerare i news outlet nel gestire i video live? In questo workshop, imparerete le buone pratiche etiche per essere reporter dal vivo. Qual è il vostro pensiero riguardo le questioni legate alla privacy, il consenso e i permessi? Come vi relazionate con gli abusi nei vostri thread di commenti? I facilitatori discuteranno inoltre di come si stanno sviluppando le politiche di redazione riguardanti l’utilizzo nella loro offerta dei video live di testimoni oculari, fornendo consigli pratici basati su esempi recenti. Organizzato in collaborazione con First Draft News.

    Spero di potercela fare, ma non ne sono sicuro, visto il fatto che viaggerò dalla mattina proveniente da Milano, grazie alla straordinaria collaborazione del collega e amico Fabio Benati.

    Visual storytelling on Facebook  #ijf17—> Hotel Brufani, sala Raffaello, Perugia, ore 15.

    Fino a poco tempo fa, trasmettere in diretta significava utilizzare satelliti o dotarsi di grossi automezzi. Oggi, i giornalisti trasmettono regolarmente in tempo reale per discutere le notizie col proprio pubblico. È passato poco più di un anno dalla creazione di Facebook Live e le redazioni di tutto il mondo lo utilizzano per permettere alle persone di partecipare direttamente allo storytelling.

    Intanto, la crescita dei video a 360°, utilizzati anche durante le trasmissioni live, ha offerto una dimensione supplementare al giornalismo, proponendo nuove sfide. Nick Wrenn, responsabile News Partnership di Facebook nell’area Europa, Medio Oriente e Africa, condividerà alcune best practice e casi studio per l’utilizzo di Facebook video, Live e 360 nella tua redazione. Il workshop includerà una sessione di domande e risposte con Mark Frankel, responsabile Social Media di BBC News, tra i pionieri di Facebook Live e 360 video. Organizzato e sponsorizzato da Facebook.

    Role of digital companies in evolution of news publishing. With Richard Gingras #ijf17 —> Sala dei Notari, Perugia, ore 16.30.

    Richard Gingras, vice presidente News Google, sarà affiancato da Davide Casati del Corriere della Sera in una conversazione sul ruolo delle aziende digitali nel processo evolutivo della pubblicazione delle news. Responsabile dei prodotti News e Social, Gingras illustrerà la Digital News Initiative di Google, lo stato dell’arte del progetto open-source AMP (Accelerated Mobile Pages) e le tendenze del settore, inclusi gli sforzi compiuti da Google per far emergere e mettere in luce, nelle News and Search, il contenuto verificato grazie al fact-checking.

    Immersive journalism: YouTube and VR/360 #ijf17 —> Sala delle Colonne, Palazzo Graziani, Perugia, ore 18.

    Apertura di un canale YouTube, personalizzazione, fidelizzazione dei propri utenti, creazione e organizzazione dei contenuti. Uso degli strumenti di editing direttamente su YouTube, creazione e utilizzo dei sottotitoli in diverse lingue, condivisione dei contenuti creati e pubblicati. Gestione dello streaming YouTube per intervistare, costruire eventi online, fare dirette durante un evento. Uso di diversi strumenti per la creazione e gestione di immagini e video a 360 gradi. Sperimentazione sul canale YouTube360. Uso dei cardboard e visualizzazione di VR/360 su mobile. Esempi e casi studio di progetti giornalistici incentrati sulla VR/360. Organizzato e sponsorizzato da Google.

    Il programma di sabato 8 aprile

    If journalism unites with self-publishing: the long life of news #ijf17—> Sala delle Colonne, Palazzo Graziani, Perugia, ore 11.

    Nella prima parte del panel, scrittori e giornalisti come Claire Prentice (The Washington Post e The Guardian) e Stephan Talty (New York Times Magazine, GQ, Playboy, the Irish Times) analizzeranno gli strumenti innovativi messi a disposizione della stampa insieme a Giulia Poli, Head of Kindle Content Amazon Italy. Nella seconda parte, a partire dalle 12.00, Beniamino Pagliaro, giornalista de La Stampa, introdurrà il tema della trasformazione digitale, commentandolo con gli studenti vincitori della Scholarship e con Giovanni Grezzi di AFP. Organizzato e sponsorizzato da Amazon.

    The rise of live journalism #ijf17—> Sala delle Colonne, Palazzo Graziani, Perugia, ore 14

    Le organizzazioni di giornalismo hanno svolto molti esperimenti volti a rafforzare l’impegno, la competenza e i profitti, organizzando dibattiti, aprendo luoghi di interesse culturale, gestendo caffetterie e sponsorizzando hackathon. C’è un numero in aumento di persone che sperimentano il live journalism in vari contesti – storytelling nei teatri, passeggiate collettive fotografiche, interviste pubbliche o factcheckathon in tempo reale, per esempio. È un esperimento molto diffuso negli Stati Uniti che sta prendendo piede anche in altri luoghi. Media alternativi e indipendenti hanno sperimentato il live journalism in modi incredibilmente creativi per eventi come, ad esempio, le Olimpiadi. Che cosa potrebbero offrire al giornalismo eventi di questo tipo? Questo panel mette insieme esperimenti di live journalism e imprese operanti in Danimarca, Francia e Paesi Bassi, per condividere nuove lezioni e suggerimenti su giornalismo, fiducia e engagement.

    360° videos and VR: immersive journalism is here to stay? #ijf17—> Sala del Dottorato, Perugia, ore 15.15.

    Da qualche anno realtà virtuale, realtà aumentata e video a 360° rappresentano una delle frontiere di sperimentazione per il giornalismo. Il 2016 è stato l’anno nel quale molti editori e redazioni nel mondo hanno deciso di investire risorse in progetti di narrazione visuale immersiva. Piattaforme come youtube e soprattutto Facebook consentono di raggiungere una audience globale, la tecnologia per la produzione e la fruizione di questi contenuti si sta diffondendo a costi sempre più competitivi: i tempi sono maturi per capire se oltre al cosiddetto “effetto wow” c’è un futuro giornalistico ed editoriale. Ne parlano alcuni esperti già da tempo impegnati a sperimentare e studiare questi formati.

    Engagement strategies for Facebook #ijf17—> Hotel Brufani, Sala Raffaello, ore 17.

    Con quale frequenza si dovrebbe pubblicare su Facebook? Quali strumenti possono essere utlizzati per la gestione quotidiana di una pagina? In questo workshop, risponderemo a queste e ad altre domande, offrendo una visione generale per crescere in maniera adeguata e coinvolgere il pubblico su Facebook. Ci concentreremo su best practice, nuovi strumenti di pubblicazione come Rights Manager, Branded Content, e Crossposted video, suggerendo consigli pratici e spunti per gestire al meglio la tua pagina, creare il contatto con il pubblico, e confezionare contenuti accattivanti. Il workshop sarà condotto da Francesca Sacasa, Manager Partner Services di Facebook nell’area Europa, Medio Oriente e Africa.

    Il programma di domenica 9 aprile

    Scoop #ijf17—>Hotel Brufani, Sala Raffaello, Perugia, ore 10.

    Talvolta la narrativa è un mezzo necessario per condurre il pubblico nella complessità del presente, cercando con lo sguardo prospettive sganciate dall’agenda mediatica. È il caso di Scoop (Feltrinelli, 2017), l’ultimo romanzo di Enrico Franceschini, corrispondente da Londra de La Repubblica. Attraverso il personaggio di Andrea Muratori, cronista alle prime armi catapultato per errore nel Centro America, in mezzo a una guerra civile, Franceschini ci porta al cuore di un mestiere, l’inviato di guerra, e di come lo scontro con la realtà metta alla dura prova sogni, aspettative e ideali.

    Social media journalism and DCM #ijf17—> Hotel Brufani, sala Perugino, Perugia, ore 11

    Social media journalism e DCM, dal giornalismo al digital content management. Due nuovi manuali per giornalisti e comunicatori ma anche un doppio workshop con i loro autori per scoprire come lavorare in un contesto dove l’informazione è fluida, multiforme e scorre velocemente. Organizzato in collaborazione con ONA Italia.

    Running a newspaper or being a journalist: the importance of a business plan #ijf17 —> Hotel Brufani, sala Perugino, Perugia, ore 14

    Con la crisi dei media tradizionali e del loro modello di sviluppo si rafforza l’invito a “mettersi in proprio”, sia come freelance sia come imprenditori di se stessi. Già, ma ai giornalisti nessuno insegna che per farlo la cosa più importante è sapere fare un business plan. Ecco, parliamone.

    Alcune precisazioni e la copertura.

    Le parti che vedi scritte in corsivo sono le sinossi degli eventi tratte dal sito ufficiale dell’International Journalism Festival. Non ho cambiato le parole, perché intendevo darti la spiegazione più fedele possibile del tipo di evento che ho scelto. La copertura avrà una base live da parte mia sui social, vale a dire sul mio canale Twitter personale, sulla pagina Facebook delle attività professionali e su Periscope. Tutti i contenuti prodotti, arricchiti da appunti e impressioni, verranno poi inseriti, con calma, in una serie di pezzi di taglio #mojo su questo blog. Con calma e analisi.

    Ultima nota: il gruppo Italian Mojo di Facebook, nuova comunità di mobile journalist italiani, avrà alcuni membri presenti al Festival, se ti iscrivi al gruppo e vuoi conoscerci, ci vediamo da quelle parti.

  • Business: raccontalo con il mobile journalism

    Business: raccontalo con il mobile journalism

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    Il mobile journalism racconta anche il business.

    Tra le produzioni del mio lavoro, nel mio portfolio ancora embrionale, si sta facendo largo, oltre a una produzione di carattere editoriale (ad ampio respiro), anche un’iniziale rete di contatti per raccontare imprese, business e startup con il linguaggio del mojo. Naturalmente quando si inizia una nuova attività si comincia dalle persone che ci stanno di fianco e, non mi vergogno a dirlo, il primo caso riguarda la nuova intrapresa di mia sorella Anna, manager e imprenditrice nel campo delle agenzie di vendita di accessori e abbigliamento per bambini “second hand”. Ho vissuto lo sviluppo della sua attività e ora vedo il nascere di una nuova avventura legata al marchio creato, si chiama Mamadiscout e puoi trovare tutte le informazioni qui, ma anche a un’innovativa forma di franchising che Anna vuole creare. Imprenditrice “creativa”, Anna, 51 anni e una carriera intera nella gestione delle aziende e nella loro rivalutazione, mi ha dato l’incarico di raccontare la sua nuova idea con il semplice telefono in mano, potendo sfruttare la versatilità e l’intimità che solo questo strumento riesce a creare.

    Pochi mezzi, prezzi contenuti, tante potenzialità

    Con pochi mezzi (telefono, staffe, microfoni, gimbal, treppiedi e alcuni altri accessori), una linea di racconto intima e coinvolgente, un piano editoriale condiviso e le potenzialità delle piattaforme sociali, stiamo raccontando il nucleo e i concetto di questo nuovo business, creando la storia di un’idea che nasce, si sviluppa e cresce con l’interazione.

    Anzi, si può dire che un progetto corporate fatto con il mojo può sviluppare meglio il racconto “vero” di un business dando libertà di scrittura e velocità di esecuzione a chi lo interpreta e al cliente che lo chiede, potendo poi essere eseguito con velocità, ma senza rinunciare alla qualità. Ecco perché raccontare un’azienda, un’impresa, un’idea imprenditoriale con gli elementi del mobile videomaking fa esprimere potenzialità eccezionali. Guarda un piccolo assaggio del linguaggio mojo adattato al racconto di un’idea imprenditoriale.

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    A questo racconto, poi, si aggiunge il contesto e la creazione del pubblico potenziale che, guarda caso, sono azioni che si possono fare con il cellulare attraverso le piattaforme sociali. Sempre in mojo si possono, infatti, coinvolgere clienti e interessati alla nuova intrapresa. Naturalmente l’attività corporate, nella mia produzione, è ancora all’inizio e il learning by doing è a pieno regime, ma è già netta l’impressione che questo nuovo linguaggio, essenziale e utile, si possa sposare bene con la necessità di spiegare un’idea o raccontare un’azienda. Per contatti, progetti e preventivi sull’argomento puoi contattarmi tramite questo sito o tramite la neonata pagina Facebook delle mie attività professionali.

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  • Visualized: i nuovi linguaggi per il giornalismo

    Visualized: i nuovi linguaggi per il giornalismo

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    Giornalismo: questione di linguaggio.

    Una volta era la carta e la parola, oggi è la visualizzazione e il 3D. Domani? Saranno gli oggetti intelligenti che ci parlano. Il giornalismo, se vuole rinnovarsi, deve sapere di pubblico e di linguaggi, non solo di notizie, di storie e inchieste. Chi legge, come te, questo blog, sa che parlo di linguaggio anche e soprattutto quando affronto tematiche inerenti il mio primo interesse professionale: il mobile journalism.

    Per questo motivo tutto quello che rappresenta un nuovo possibile linguaggio di questa professione ha diritto di cittadinanza qui. Nei prossimi giorni, a Milano, si terrà il terzo capitolo europeo di Visualized. Di cosa si tratta? Di una conferenza evento internazionale sulle nuove tendenze e sui nuovi linguaggi tramite i quali si visualizzano i contenuti, specialmente sul web. Data journalism e visual journalism sono al centro di questi nuovi linguaggi con cui si dà consistenza al messaggio, sia esso una notizia o un approfondimento.

    La comunicazione del futuro.

    Gli speaker internazionali chiamati a questo evento condivideranno con i presenti i nuovi progetti e le nuove idee sui modi di far arrivare un contenuto al lettore o allo spettatore in maniera esperienziale, innovativa e qualitativa. In questa puntata milanese, in scena il 10 e 11 marzo al Base di Milano, in via Bergognone 34, si parlerà di data visualization, di design dell’interazione, di ambienti virtuali e di oggetti intelligenti e responsivi rispetto alle necessità informative della persona.

    Sarà bello vedere e anche pensare al momento in cui le notizie, le inchieste, gli update e le necessità di conoscenza che abbiamo, usciranno dal display sul nostro frigorifero mentre facciamo colazione o dal visore di fianco allo specchio mentre ci trucchiamo. Saranno presenti anche altri esperimenti su nuovi mezzi di comunicazione mirata. Se vuoi delle informazioni sull’evento e sui suoi alfieri puoi guardare qui.

    C’e un amico a Visualized.

    C’è tutto quanto serve anche per prendere il biglietto. Consiglio spassionato: quando si parla dei futuri linguaggi con cui anche tu dovrai fare i conti, se lavori nel mondo dei contenuti che vanno da chi li fa a chi li legge, lungo qualsiasi binario, devi esserci. Se puoi. Tra gli speaker anche Matteo Moretti, amico e membro del gruppo Italian Mojo. Il suo sito è letteralmente meraviglioso: gustatelo qui.

    Ps: la foto è uno screenshot del sito di Matteo cui chiedo venia per il furto e do il credit. Se non vuoi che lo faccia vedere fammelo sapere, Matteo, che ne metto un’altra. Però quel tuo cv così particolare è molto molto bello.

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